Argiolas

Una storia secolare

La visione del capostipite vive grazie alla passione di figli e nipoti

Antonio Argiolas usava il termine idea per definire il sogno di una Cantina che fosse capace di raccontarsi al mondo, traendo forza dalla tradizione. L’eredità di quell’ambizione, custodita dai figli Franco e Giuseppe, è oggi valorizzata dai nipoti Valentina, Francesca e Antonio che, genitori di una nuova generazione, non smettono di scommettere sul valore della terra e delle sue produzioni, investendo in formazione e confronto.

Dal loro grande vecchio, monumento di una storia imprenditoriale straordinaria, hanno voluto raccogliere la caparbietà e il senso della sfida col mondo, la gioia semplice e autentica delle vendemmie e della pigiatura, la passione che scaturisce dai mosti ribollenti e dai novelli effervescenti, la personalità che definisce i vini tenaci e maturi, morbidi come i calcari in cui affondano le radici, profumati e sapidi come il mare, longevi come i sardi.

Una identità solida

In armonia con la terra e le tradizioni

La Cantina ha come nucleo una casa tradizionale del Parteolla, regione storico-geografica della Sardegna in cui si trova Serdiana. Sin da principio ha scommesso sull’innovazione, legando saldamente la sua genesi all’Isola e riflettendone l’identità. Tutelando i vitigni locali e investendo sulla sostenibilità, l’impresa sperimenta tecniche colturali all’avanguardia, si serve della consulenza di esperti internazionali e parla la lingua del futuro.

La Cantina è anche diventata punto di riferimento per la promozione della cultura del vino, del cibo e dell’ospitalità. L’incontro col mondo artistico e intellettuale che alla Sardegna deve la sua forza creativa è inoltre motore di crescita costante, terreno fertile per progetti e nuove idee, crocevia di narrazioni che attraversano il mare.

Al di là del mare

La storia comincia agli inizi del Novecento

Quando Antonio Argiolas decise di scommettere sui vini della sua terra, possedeva solo un podere di tre ettari a Serdiana, paese a 20 chilometri da Cagliari. Lascito del padre, fu il luogo nel quale impiantò la prima vigna. La sua idea crebbe e maturò, insieme all’amore per la moglie Bonaria e per la famiglia che con lei aveva realizzato. La passione per la terra, retaggio del mondo contadino in cui era cresciuto ma di cui avvertiva stretti i confini (delimitati dalle siepi di fichi d’india che ingombravano la vista dell’orizzonte), ne ha sempre guidato le scelte e la visione. Ha così resistito alle campagne di eradicazione della vite e – pur restando ancorato alla sua Isola – ha spesso superato il mare, prima per raggiungere la Penisola, poi nuovi Continenti. Non solo con l’intento di conquistare ulteriori mercati, ma anche con l’obiettivo di mutuare esperienze di successo.

Era il 1979 quando Antonio Argiolas, ormai affermato imprenditore locale, andò in Argentina e California. Questi viaggi furono per lui di grande ispirazione, rappresentarono l’inizio di una rivoluzione: gli mostrarono infatti come fosse necessario superare la parcellizzazione della campagna, diffusa nell’Isola, e impiegare macchine tecnologicamente avanzate per la lavorazione di estensioni di terra più ampie e condotte da un’unica proprietà. Fu così che acquistò le terre di Selegas-Sa Tanca e Sisini, le tenute più estese della Cantina. Sono i luoghi di cui parlano i vini Argiolas, emblema della forza, del coraggio e della lungimiranza dell’idea.

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