Contadi Castaldi

Il nome Contadi Castaldi è sintesi della storia millenaria della Franciacorta, come tratto caratteristico di una terra votata al vino.

Il nome Contadi Castaldi è sintesi della storia millenaria della Franciacorta, dei suoi 19 comuni e della loro vocazione ad un’agricoltura d’eccezione. Nel 1500, periodo di massimo splendore della Repubblica Veneta, la Franciacorta produceva cibi e vini destinati alle tavole di principi, di re e di ricchi mercanti. La splendida Venezia fu per la Franciacorta il mercato di elezione per far conoscere i propri vini.

I “contadi“ erano, in epoca medievale, le contee della Franciacorta, piccole unità territoriali rinominate per una produzione agricola di eccellenza.

I “castaldi” erano i signori delle contee ai quali veniva affidato il governo delle terre.

La Franciacorta è l’area in cui risiedono la cantina e i vigneti Contadi, una terra intrisecamente votata al vino.

Il logo Contadi Castaldi è la stilizzazione di un dettaglio della fase di produzione dei Franciacorta: l’affinamento in catasta.

Se si osservano le bottiglie a riposo all’interno dei tunnel, il simbolo tondo è la rappresentazione visiva del particolare fondo delle bottiglie destinate ai Franciacorta, mentre il secondo segno riproduce la forma del vuoto che si crea negli interspazi delle cataste. Un accostamento che, rimandando al doppio nome della cantina, pone l’attenzione sul valore del naturale e lento sviluppo di CO2 per raggiungere, attraverso un perlage fine e persistente, le più profonde e ampie sfumature di gusto.

Una delle numerose cave presenti sul territorio ha dato vita alla fornace Biasca, l’antico fabbricato che oggi ospita la cantina Contadi Castaldi.

Nella seconda metà del novecento, la fornace smise la sua attività e Vittorio Moretti la rilevò per un principale motivo, legato ai ricordi di infanzia della moglie Mariella che in questa fabbrica, appartenuta alla sua madrina, passava i pomeriggi del doposcuola.

Quando, negli anni ’80, la Franciacorta è nel massimo del suo sviluppo, Vittorio e Mariella Moretti decidono insieme di convertire la fornace in una cantina. I suoi ampi volumi e le lunghe gallerie di cottura dei mattoni si sono rivelati perfetti per affinare i Franciacorta e per accogliere gli appassionati di vino. Così, l’antico luogo di lavoro ha cambiato la propria funzionalità rivolgendosi alla terra e alla vigna, ma non ha tradito le sue origini mantenendo intatta la sobrietà e lo stile sereno delle aziende agricole lombarde.

Ieri la terra in mattoni, oggi l’uva in vino

Una sapiente opera di ristrutturazione, che ha rispettato lo stile dei disegni originali, ha trasformato l’antica Fornace Biasca nella cantina che è oggi. Si sviluppa su 7.000 mq complessivi, il piano di recupero ha previsto un’operazione di restauro conservativo del corpo centrale della fornace con utilizzo del piano terra per la vinificazione e l’invecchiamento, del primo piano per il magazzino del prodotto finito e del secondo piano per ambienti destinati a feste ed eventi, con oltre 300 posti a sedere.