

Torre Titolo è una casa di campagna gialla alle porte di Barile, nel nord della Basilicata, immersa fra vigneti ed uliveti che custodisce gelosamente da quattro generazioni la storia della famiglia Fucci e, da pochi anni, la storia di uno dei vini più prestigiosi dell’enologia lucana: Titolo, dal nome dell’omonima contrada.
Produttore:
Formato: 0,75 l
Informazioni utili
Descrizione
Denominazione: Aglianico del Vulture DOC
Vigneto: Sito in contrada Titolo nel comune di Barile, cuore della zona di produzione dell'Aglianico.
Origine del terreno: Vulcanico
Vitigno: 100% Aglianico del Vulture
Superficie totale dell'azienda: 7,00 Ha.
Superficie vitata attuale: 6,00 Ha.
Forma di allevamento: Guyot corto, "capanno" (forma tipica di allevamento nel Vulture).
Vendemmia: Fine mese di ottobre, effettuata interamente a mano con l'uso di piccole cassette.
Produzione: Diraspatura e pigiatura soffice. Tradizionale fermentazione in rosso con temperatura non superiore ai 22-24°. Maturazione in barriques nuove per almeno 12 mesi. Imbottigliamento verso la fine dell'anno successivo alla vendemmia. Affinamento in bottiglia per 12 mesi prima di avviarsi al mercato.
Caratteri: Colore rubino intenso con spiccati riflessi granati. Profumo ampio e complesso, decisamente fruttato ed etereo, con nitidi sentori speziati. Sensazioni spiccate di ciliegia e di confettura di frutta, ribes e rosmarino, tabacco e cannella con leggeri accenni di vaniglia. Sapore secco, caldo, di ampia struttura e lunga persistenza aromatica. Vino di spiccata personalità, ancora assai giovane e destinato ad un grande futuro.
Abbinamenti
Produttore
L’azienda agricola nasce nell’anno 2000 quando in famiglia si discuteva se vendere i bellissimi vigneti di proprietà che circondano l’abitazione dove sono cresciuta.
Le vigne, furono acquisite negli anni ’60 da mio nonno Generoso, acquistando la parte più alta dei poderi situati in Contrada Solagna del Titolo ai piedi del Monte Vulture. Negli anni mio nonno e il mio bisnonno si occuparono di curare le vigne limitandosi a vendere le uve e produrre per autoconsumo. "Sei ettari non si tengono per scherzo" fu la nostra prima impressione, eravamo ormai decisi a vendere poiché i miei genitori sono entrambi insegnanti e sia io che i miei fratelli vedevamo il nostro futuro lontano da Barile per continuare gli studi universitari. Acquirenti interessati che bussarono alla nostra porta non mancarono, ma proprio all’ultimo mi prese un colpo al cuore.